Ieri 2 aprile 2013 nella favolosa cornice dell’Allianz Arena si sono affrontate le prime della classe di Italia e Germania: Bayern Monaco e Juventus.
Le due squadre stanno dominando i rispettivi camponati e probabimente a fine anno festeggieranno entrambe il titolo, ma ieri si sono affrontate per un quarto di finale di Champions League.
Risultato finale 2-0 per i bavaresi senza storia la partita.
La partita di ieri potrebbe rappresentare un punto partenza per un’ analisi extracalcistica che coinvolga il mondo del pallone e l’economia di entrambi i paesi.
Non si può negare che 20, 30 anni fa circa nel mondo del calcio primeggiavamo in Europa e non, i grandi campioni ed i grandi allenatori sognavano in coro di allenare un nostro top team, Milan Juve, Inter ma anche altre realtà come Napoli, Parma Lazio… erano squadre piene di grandi campioni, piene di palloni d’oro che riempivano gli stadi e partecipavano a molte finali europee.
In Germania la realtà era molto diversa, pochissimi grandi campioni molti dei quali andavano a giocare all’estero arricchendo calcisticamente gli altri campionati, al di là del Bayern e del Borussia Dortmund non vi erano squadre particolarmente competitive in Europa.
La fotografia di oggi è molto diversa: i migliori giocatori ed allenatori scappano dal nostro paese… i nostri stadi quando sono agibili, sono deserti… le nostre squadre non sono competitive ed i budget a disposizione dei nostri indebitati club è sempre più ridotto.
Differentemente, in Germania gli stadi sono fantastici, possiedono ogni confort e la maggior parte sono stadi sono di proprietà dei clubs… i migliori giocatori non scappano più come un tempo a meno che a chiamarli non siano prestigiosissimi clubs. Se si eslude questo campionato, negli ultimi anni diverse squadre si sono aggiudicate il titolo e le squadre tedesche sono sempre più competitive nelle coppe europee. Pep Guardiola considerato tra gli artefici del successo del Barcellona negli ultimi anni e da molti reputato il miglior allenatore del mondo, la prossima stagione allenerà proprio in Germania (il Bayern).
Ma come si è arrivati a questo punto? Analizzare punto per punto non è semplice e probabilmente troppo dispersivo, tuttavia, sarebbe bene riflettere su come ciò che è accaduto nel mondo del pallone è anche accaduto sul piano dell’economia dei due paesi. Se un 2-0 sul campo da gioco grazie ad una super prestazione è possibile ribaltarlo, molto più complicato sembra ribaltare sul piano economico la tendenza al divario tra il nostro paese e la Germania.
Una cosa è certa siamo ad un punto sia nel calcio che nell’economia che se si fanno le cose bene, se si progetta il futuro, se si pianificano bene i prossimi 10 anni, attraverso sacrifici e sensati investimenti…allora forse tra 10-15 anni potremmo tornare allo stadio ad ammirare i palloni d’oro che giocano nel nostro campionato.